Cosa prevedeva il progetto
Il progetto prevedeva il ripristino e consolidamento della infrastruttura verde costituita dalla rete di risorgive, corsi d’acqua e relativi ambienti ripariali ed il recupero della funzionalità dei servizi ecosistemici erogati.
Il recupero ha interessato 26 sistemi di risorgive (per un totale di 43 capofonti), già individuate in un censimento precedente, rive, rogge e corsi d’acqua ad esse collegati.
Le operazioni sono state eseguite con sei modalità alternative, scelte in relazione alle caratteristiche e all’importanza dei siti. Tre delle opere compresero oltre agli interventi in alveo, anche interventi sulle rive, le aree circostanti i capofonti ed i tratti iniziali delle rogge di risorgive, comportando anche la realizzazione di boschetti allo scopo di creare aree tampone a difesa della qualità delle acque di risorgiva nei punti di concentrazione e consolidamento della biodiversità locale.
Sia gli interventi in alveo che lungo le fasce riparie sono stati finalizzati al ripristino di condizioni di elevata naturalità e biodiversità con riferimento alle specie animali e vegetali autoctone, alcune delle quali sono di interesse comunitario (es. Lampreda e Rana di Lataste). Per garantire la conservazione futura e l’accesso ai siti sono state istituite servitù di passaggio sulle proprietà private prossime ai capofonti principali e lungo i tratti iniziali delle rogge di risorgiva, prevedendo l’interesse pubblico anche nello strumento urbanistico locale (PATI).
Tutti gli impianti e reimpianti di specie erbacee ed arboree sono stati realizzati con materiale vegetale moltiplicato a partire da semi e talee prelevati in loco. Le azioni di rivegetazione delle rive sono state messe in atto dal partner Veneto Agricoltura mentre le azioni di gestione dei capifonte e delle rogge di risorgiva dal Consorzio di Bonifica Brenta.
Il progetto ha portato anche alla realizzazione di una risorgiva didattica presso la piazza comunale, con finalità dimostrative per la sensibilizzazione della popolazione locale.
Le attività informative hanno promosso e incentivato la replicazione del progetto in tutta la fascia della media pianura Veneto-Friulana, coinvolgendo target diversi costituiti da amministrazioni locali, consorzi di bonifica, associazioni di agricoltori, associazioni di pescatori sportivi, associazioni naturalistiche ed ambientaliste, scuole, università.
Il recupero ha interessato 26 sistemi di risorgive (per un totale di 43 capofonti), già individuate in un censimento precedente, rive, rogge e corsi d’acqua ad esse collegati.
Le operazioni sono state eseguite con sei modalità alternative, scelte in relazione alle caratteristiche e all’importanza dei siti. Tre delle opere compresero oltre agli interventi in alveo, anche interventi sulle rive, le aree circostanti i capofonti ed i tratti iniziali delle rogge di risorgive, comportando anche la realizzazione di boschetti allo scopo di creare aree tampone a difesa della qualità delle acque di risorgiva nei punti di concentrazione e consolidamento della biodiversità locale.
Sia gli interventi in alveo che lungo le fasce riparie sono stati finalizzati al ripristino di condizioni di elevata naturalità e biodiversità con riferimento alle specie animali e vegetali autoctone, alcune delle quali sono di interesse comunitario (es. Lampreda e Rana di Lataste). Per garantire la conservazione futura e l’accesso ai siti sono state istituite servitù di passaggio sulle proprietà private prossime ai capofonti principali e lungo i tratti iniziali delle rogge di risorgiva, prevedendo l’interesse pubblico anche nello strumento urbanistico locale (PATI).
Tutti gli impianti e reimpianti di specie erbacee ed arboree sono stati realizzati con materiale vegetale moltiplicato a partire da semi e talee prelevati in loco. Le azioni di rivegetazione delle rive sono state messe in atto dal partner Veneto Agricoltura mentre le azioni di gestione dei capifonte e delle rogge di risorgiva dal Consorzio di Bonifica Brenta.
Il progetto ha portato anche alla realizzazione di una risorgiva didattica presso la piazza comunale, con finalità dimostrative per la sensibilizzazione della popolazione locale.
Le attività informative hanno promosso e incentivato la replicazione del progetto in tutta la fascia della media pianura Veneto-Friulana, coinvolgendo target diversi costituiti da amministrazioni locali, consorzi di bonifica, associazioni di agricoltori, associazioni di pescatori sportivi, associazioni naturalistiche ed ambientaliste, scuole, università.